Per chi ama il Trekking e non solo

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Visite turistiche

Sentiero di Punta Campanella Il Sentiero di Punta Campanella ci porterà sull’ultimo lembo di terra della Penisola Sorrentina con vista sull’Isola di Capri ed i suoi faraglioni, “l’Area Marina Protetta di Punta Campanella”, l’atto finale del meraviglioso viaggio intrapreso attraverso i Monti Lattari, un luogo magico pieno di fascino e storia. Il trekking inizia dal paesino di Termini, con la prima parte tutta in discesa che percorre l’antica via Minerva, una mulattiera greco-romana costruita nel IV sec. A.C. (ancora parzialmente pavimentata con il basolato romano), che ci porterà direttamente al faro di Punta Campanella, che con la torre in tufo grigio, sorge sul sito che probabilmente ospitava nell’antichità un tempio dedicato ad Athena – Minerva, fondato dai greci ed ereditato poi dai romani.
79 persone del luogo consigliano
Punta Campanella
79 persone del luogo consigliano
Sentiero di Punta Campanella Il Sentiero di Punta Campanella ci porterà sull’ultimo lembo di terra della Penisola Sorrentina con vista sull’Isola di Capri ed i suoi faraglioni, “l’Area Marina Protetta di Punta Campanella”, l’atto finale del meraviglioso viaggio intrapreso attraverso i Monti Lattari, un luogo magico pieno di fascino e storia. Il trekking inizia dal paesino di Termini, con la prima parte tutta in discesa che percorre l’antica via Minerva, una mulattiera greco-romana costruita nel IV sec. A.C. (ancora parzialmente pavimentata con il basolato romano), che ci porterà direttamente al faro di Punta Campanella, che con la torre in tufo grigio, sorge sul sito che probabilmente ospitava nell’antichità un tempio dedicato ad Athena – Minerva, fondato dai greci ed ereditato poi dai romani.
Unica insenatura all’estremità della penisola sorrentina, ha alimentato miti e leggende tra il verde argenteo degli olivi e il blu cristallino della baia, tra il paesaggio dei faraglioni su cui si affaccia e le tracce di un recente passato industriale. Proprio davanti ai faraglioni di Capri, la Baia di Ieranto si apre in uno scenario naturale di tale meraviglia che persino le Sirene lo scelsero come dimora. Secondo Plinio il Vecchio, fu esattamente qui che Ulisse le avrebbe incontrate, durante il suo ritorno verso Itaca raccontato da Omero nell’Odissea. Una sola delle testimonianze di come, da sempre, questo incantevole tratto di costa campana abbia saputo offrire bellezza e ispirazione ma anche frutti e risorse grazie a una terra feconda e a un sottosuolo ricco
139 persone del luogo consigliano
Baia di Ieranto
6 Via Ieranto
139 persone del luogo consigliano
Unica insenatura all’estremità della penisola sorrentina, ha alimentato miti e leggende tra il verde argenteo degli olivi e il blu cristallino della baia, tra il paesaggio dei faraglioni su cui si affaccia e le tracce di un recente passato industriale. Proprio davanti ai faraglioni di Capri, la Baia di Ieranto si apre in uno scenario naturale di tale meraviglia che persino le Sirene lo scelsero come dimora. Secondo Plinio il Vecchio, fu esattamente qui che Ulisse le avrebbe incontrate, durante il suo ritorno verso Itaca raccontato da Omero nell’Odissea. Una sola delle testimonianze di come, da sempre, questo incantevole tratto di costa campana abbia saputo offrire bellezza e ispirazione ma anche frutti e risorse grazie a una terra feconda e a un sottosuolo ricco
Il Fiordo di Crapolla a Massa Lubrense è certamente tra le più suggestive insenature della Penisola Sorrentina. Si tratta di un luogo che custodisce di un ricco patrimonio storico e naturalistico. La spiaggia, in ciottoli, è anch’essa parte della Riserva Marina Protetta di Punta Campanella e solo in alcune ore del giorno è esposta al sole, mentre gran parte della giornata resta in ombra. L’arenile di Crapolla è un piccolo pezzo di una storia millenaria del luogo: la tradizione racconta che proprio qui sbarcò San Pietro durante il suo viaggio per Roma. A memoria di questo passaggio, lungo il sentiero che porta al fiordo, c’è l’omonima cappella la quale, si racconta, venne edificata con le stesse pietre con cui era edificata la precedente Abbazia di San Pietro. Secondo la leggenda, fu edificata sulle rovine di un antico tempio dedicato al dio Apollo e questo spiegherebbe il toponimo Crapolla. In occasione dei festeggiamenti di San Pietro e Paolo, ogni 29 giugno, i fedeli di Torca partono di buon mattino dalla piazzetta di questa piccola frazione per giungere alla cappella di Crapolla per celebrare qui l’Eucarestia per poi proseguire con una festa sulla spiaggia fra buon cibo e sano divertimento. Il Fiordo di Crapolla è raggiungibile esclusivamente a piedi partendo dalla piazzetta di Torca, seguendo un sentiero ben tracciato con il colore blu. È un sentiero di difficoltà elevata (e pertanto sconsigliato a chi non ama fare lunghe e faticose passeggiate). S’innesta su una vecchia mulattiera circondata dalla flora mediterranea che, a un certo punto, prevede una diramazione (stavolta tracciata con la fascia bianco-rossa), che prevede un percorso composto di ben 700 gradini che conducono al fiordo. Oltrepassata la cappella di San Pietro si giunge all’agognato luogo. Il fiordo di Crapolla a Massa Lubrense si presenta come una profonda fenditura nella roccia che si insinua in una elevata scogliera per una lunghezza di circa 150 metri che man mano si estende verso il basso, terminando nella spiaggetta. A ovest dell’insenatura è possibile scorgere i resti di una villa romana dove si riconoscono porzioni di mura in opus reticolatum.
38 persone del luogo consigliano
Fiordo di Crapolla
38 persone del luogo consigliano
Il Fiordo di Crapolla a Massa Lubrense è certamente tra le più suggestive insenature della Penisola Sorrentina. Si tratta di un luogo che custodisce di un ricco patrimonio storico e naturalistico. La spiaggia, in ciottoli, è anch’essa parte della Riserva Marina Protetta di Punta Campanella e solo in alcune ore del giorno è esposta al sole, mentre gran parte della giornata resta in ombra. L’arenile di Crapolla è un piccolo pezzo di una storia millenaria del luogo: la tradizione racconta che proprio qui sbarcò San Pietro durante il suo viaggio per Roma. A memoria di questo passaggio, lungo il sentiero che porta al fiordo, c’è l’omonima cappella la quale, si racconta, venne edificata con le stesse pietre con cui era edificata la precedente Abbazia di San Pietro. Secondo la leggenda, fu edificata sulle rovine di un antico tempio dedicato al dio Apollo e questo spiegherebbe il toponimo Crapolla. In occasione dei festeggiamenti di San Pietro e Paolo, ogni 29 giugno, i fedeli di Torca partono di buon mattino dalla piazzetta di questa piccola frazione per giungere alla cappella di Crapolla per celebrare qui l’Eucarestia per poi proseguire con una festa sulla spiaggia fra buon cibo e sano divertimento. Il Fiordo di Crapolla è raggiungibile esclusivamente a piedi partendo dalla piazzetta di Torca, seguendo un sentiero ben tracciato con il colore blu. È un sentiero di difficoltà elevata (e pertanto sconsigliato a chi non ama fare lunghe e faticose passeggiate). S’innesta su una vecchia mulattiera circondata dalla flora mediterranea che, a un certo punto, prevede una diramazione (stavolta tracciata con la fascia bianco-rossa), che prevede un percorso composto di ben 700 gradini che conducono al fiordo. Oltrepassata la cappella di San Pietro si giunge all’agognato luogo. Il fiordo di Crapolla a Massa Lubrense si presenta come una profonda fenditura nella roccia che si insinua in una elevata scogliera per una lunghezza di circa 150 metri che man mano si estende verso il basso, terminando nella spiaggetta. A ovest dell’insenatura è possibile scorgere i resti di una villa romana dove si riconoscono porzioni di mura in opus reticolatum.
Il Sentiero degli Dei negli ultimi anni è divenuto famoso grazie alla sua sky-line tra le più suggestive e famose al mondo che attraversa la costiera amalfitana ricca di macchia mediterranea dove le vite la fa da prodrona e cresce lungo la dorsale dei monti Lattari che si tuffano nell’azzurro del mare della costiera da cui è possibile scorgere l’isola di Capri. Il nome con cui viene chiamato questo percorso naturalistico deriva da fatti storici e leggende secondo le quali le divinità greche passarono proprio di qui per salvare Ulisse dalle sirene che si trovavano sull’isola de Li Galli, anche lo scrittore Italo Calvino descriveva questo sentiero come “quella strada sospesa sul magico golfo delle “Sirene” solcato ancora oggi dalla memoria e dal mito”, la medesima frase è possibile leggerla anche su mattonelle di ceramica ubicate proprio all’inizio del Sentiero degli Dei. La bellezza di questo sentiero risiede anche nell’assoluta mancanza della mano dell’uomo, tutto l’intero percorso è cosi come madre natura l’ha concepito e successivamente plasmato nel corso dei secoli, la mano dell’uomo è possibile apprezzarla solo per la presenza di barriere protettive (in alcuni punti) e la presenza di un’ottima segnaletica lungo il percorso. Il Sentiero inizia da una frazione di Agerola (Bomerano) per terminare nella parte alta di Positano (Nocelle), il percorso naturalistico misura una lunghezza di circa 10 kilometri (andata e ritorno) per terminare l’escursione sono necessarie all’incirca 7 ore, un lasso di tempo che può variare in base alla velocità dell’andatura e dal numero di pause che si effettuano durante il percorso, ma eliminando tutte le variabili possiamo dire che l’intera passeggiata non dura più di 7 ore (tra andata e ritorno). Lungo l’intero percorso è possibile trovare strutture protettive per i punti più impegnativi ed impervi, terrazze panoramiche da cui ammirare i Faraglioni dell’isola di Capri, Punta Penna, l’isola Li Galli e i Monti Lattari, comode panche in legno per potersi riposare per recuperare le energie rifocillandosi con acqua e qualche spuntino, lungo il percorso sono inoltre presenti diverse sorgenti di acqua fresca e potabile, una vera e propria manna quando si decide di visitare questo posto in estate quando il sole è cocente. Consigliamo il tour guidato
29 persone del luogo consigliano
Path of Gods
Sentiero degli Dei
29 persone del luogo consigliano
Il Sentiero degli Dei negli ultimi anni è divenuto famoso grazie alla sua sky-line tra le più suggestive e famose al mondo che attraversa la costiera amalfitana ricca di macchia mediterranea dove le vite la fa da prodrona e cresce lungo la dorsale dei monti Lattari che si tuffano nell’azzurro del mare della costiera da cui è possibile scorgere l’isola di Capri. Il nome con cui viene chiamato questo percorso naturalistico deriva da fatti storici e leggende secondo le quali le divinità greche passarono proprio di qui per salvare Ulisse dalle sirene che si trovavano sull’isola de Li Galli, anche lo scrittore Italo Calvino descriveva questo sentiero come “quella strada sospesa sul magico golfo delle “Sirene” solcato ancora oggi dalla memoria e dal mito”, la medesima frase è possibile leggerla anche su mattonelle di ceramica ubicate proprio all’inizio del Sentiero degli Dei. La bellezza di questo sentiero risiede anche nell’assoluta mancanza della mano dell’uomo, tutto l’intero percorso è cosi come madre natura l’ha concepito e successivamente plasmato nel corso dei secoli, la mano dell’uomo è possibile apprezzarla solo per la presenza di barriere protettive (in alcuni punti) e la presenza di un’ottima segnaletica lungo il percorso. Il Sentiero inizia da una frazione di Agerola (Bomerano) per terminare nella parte alta di Positano (Nocelle), il percorso naturalistico misura una lunghezza di circa 10 kilometri (andata e ritorno) per terminare l’escursione sono necessarie all’incirca 7 ore, un lasso di tempo che può variare in base alla velocità dell’andatura e dal numero di pause che si effettuano durante il percorso, ma eliminando tutte le variabili possiamo dire che l’intera passeggiata non dura più di 7 ore (tra andata e ritorno). Lungo l’intero percorso è possibile trovare strutture protettive per i punti più impegnativi ed impervi, terrazze panoramiche da cui ammirare i Faraglioni dell’isola di Capri, Punta Penna, l’isola Li Galli e i Monti Lattari, comode panche in legno per potersi riposare per recuperare le energie rifocillandosi con acqua e qualche spuntino, lungo il percorso sono inoltre presenti diverse sorgenti di acqua fresca e potabile, una vera e propria manna quando si decide di visitare questo posto in estate quando il sole è cocente. Consigliamo il tour guidato
Due sono le cime del Monte San Costanzo: a sinistra, quella con la famosa chiesetta bianca dedicata appunto a San Costanzo; a destra, un’altra cima ospita una stazione radio per il controllo del traffico aereo. Tra le due cime, si trova una piccola pineta, che offre una piacevole zona d’ombra e, per chi è giunto fino a questo punto a motore, la possibilità di parcheggiare, per poi proseguire a piedi fino alla cima. Meta ideale per fare trekking e per le escursioni, è possibile raggiungerlo anche in moto o in auto, ma per arrivare fino in cima è necessario andare a piedi. L’escursione al Monte San Costanzo è un’esperienza unica nel suo genere. Strade, percorsi e panorami suggestivi, questo e molto altro… È possibile partire direttamente dalla piazzetta di Termini (Piazza Santa Croce), frazione di Massa Lubrense, scendendo lungo Via Campanella per circa 400 metri. Al bivio si imbocca, voltando a destra, l’antica Via Minerva, così chiamata perché in passato si raggiungeva il tempio dedicato alla Dea, che si trovava all’estremità della Penisola Sorrentina. Da qui inizia il Sentiero Athena, un percorso ricco di storia, miti e leggende. Si narra, infatti, nell’Odissea, che proprio Punta Campanella sia il luogo dove Ulisse incontrò le Sirene Ammaliatrici durante il suo viaggio. Ma è possibile anche ammirare alcune specie di piante tipicamente del luogo, come la Lithodora rosmarinifolia. Una volta arrivati alla fine del Sentiero Athena, è possibile proseguire fino al Monte San Costanzo. Ma attenzione: questo tratto di strada è più difficoltoso: bisogna passare attraverso le rocce! Dopo alcuni metri si inizia a intravedere l’Isola di Capri e sulla destra, la Torre di Fossa di Papa. Continuando lungo la salita, dopo poco si vedono la Torre Minerva e il Faro di Punta Campanella. Proseguendo verso il Monte san Costanzo è possibile ammirare dall’alto la meravigliosa Baia di Ieranto e di fronte i tre isolotti de Li Galli. Un’escursione non semplicissima, ma che ne vale assolutamente la pena, perché arrivati in cima, fino alla cappella di San Costanzo, tutta la fatica sarà appagata da una spettacolare vista a 360° del Golfo di Napoli, Golfo di Salerno e della suggestiva catena dei Monti Lattari.
39 persone del luogo consigliano
Monte San Costanzo
39 persone del luogo consigliano
Due sono le cime del Monte San Costanzo: a sinistra, quella con la famosa chiesetta bianca dedicata appunto a San Costanzo; a destra, un’altra cima ospita una stazione radio per il controllo del traffico aereo. Tra le due cime, si trova una piccola pineta, che offre una piacevole zona d’ombra e, per chi è giunto fino a questo punto a motore, la possibilità di parcheggiare, per poi proseguire a piedi fino alla cima. Meta ideale per fare trekking e per le escursioni, è possibile raggiungerlo anche in moto o in auto, ma per arrivare fino in cima è necessario andare a piedi. L’escursione al Monte San Costanzo è un’esperienza unica nel suo genere. Strade, percorsi e panorami suggestivi, questo e molto altro… È possibile partire direttamente dalla piazzetta di Termini (Piazza Santa Croce), frazione di Massa Lubrense, scendendo lungo Via Campanella per circa 400 metri. Al bivio si imbocca, voltando a destra, l’antica Via Minerva, così chiamata perché in passato si raggiungeva il tempio dedicato alla Dea, che si trovava all’estremità della Penisola Sorrentina. Da qui inizia il Sentiero Athena, un percorso ricco di storia, miti e leggende. Si narra, infatti, nell’Odissea, che proprio Punta Campanella sia il luogo dove Ulisse incontrò le Sirene Ammaliatrici durante il suo viaggio. Ma è possibile anche ammirare alcune specie di piante tipicamente del luogo, come la Lithodora rosmarinifolia. Una volta arrivati alla fine del Sentiero Athena, è possibile proseguire fino al Monte San Costanzo. Ma attenzione: questo tratto di strada è più difficoltoso: bisogna passare attraverso le rocce! Dopo alcuni metri si inizia a intravedere l’Isola di Capri e sulla destra, la Torre di Fossa di Papa. Continuando lungo la salita, dopo poco si vedono la Torre Minerva e il Faro di Punta Campanella. Proseguendo verso il Monte san Costanzo è possibile ammirare dall’alto la meravigliosa Baia di Ieranto e di fronte i tre isolotti de Li Galli. Un’escursione non semplicissima, ma che ne vale assolutamente la pena, perché arrivati in cima, fino alla cappella di San Costanzo, tutta la fatica sarà appagata da una spettacolare vista a 360° del Golfo di Napoli, Golfo di Salerno e della suggestiva catena dei Monti Lattari.
Suggestiva caletta appartata con una piccola spiaggia caratterizzata da grandi rocce, acque cristalline e vista mozzafiato. Raggiungibile, da terra, tramite un piacevole, nonché poco impegnativo, sentiero. Le sue acque limpide rappresentano un fresco premio per l’escursionista che decide di visitarla nel caldo periodo estivo! La passeggiata ha inizio da Termini, in piazza Santa Croce. Il primo punto di particolare interesse storico è costituito dalla splendida chiesa di Santa Maria di Mitigliano. L’attrattiva principale della cala resta, però, la grotta di Mitigliano, che affaccia proprio sull’isola di Capri. Formatasi grazie ad una sorgente d’acqua dolce, costituisce una forte attrattiva per coloro che desiderano immergersi in acque cristalline. Appoggiata su un fondale di circa 15 m, con un ingresso alto 7 m, si spinge all’interno per 70 m di lunghezza e costituisce un interessante rifugio per piccole aragoste e guizzanti corvine che possono incantare, con magiche danze, i loro ospiti.
36 persone del luogo consigliano
Mitigliano Beach
11 Via Caselle
36 persone del luogo consigliano
Suggestiva caletta appartata con una piccola spiaggia caratterizzata da grandi rocce, acque cristalline e vista mozzafiato. Raggiungibile, da terra, tramite un piacevole, nonché poco impegnativo, sentiero. Le sue acque limpide rappresentano un fresco premio per l’escursionista che decide di visitarla nel caldo periodo estivo! La passeggiata ha inizio da Termini, in piazza Santa Croce. Il primo punto di particolare interesse storico è costituito dalla splendida chiesa di Santa Maria di Mitigliano. L’attrattiva principale della cala resta, però, la grotta di Mitigliano, che affaccia proprio sull’isola di Capri. Formatasi grazie ad una sorgente d’acqua dolce, costituisce una forte attrattiva per coloro che desiderano immergersi in acque cristalline. Appoggiata su un fondale di circa 15 m, con un ingresso alto 7 m, si spinge all’interno per 70 m di lunghezza e costituisce un interessante rifugio per piccole aragoste e guizzanti corvine che possono incantare, con magiche danze, i loro ospiti.