La guida di Luciana -Visitare Firenze-

Luciana
La guida di Luciana -Visitare Firenze-

Cosa Vedere a Firenze

Santa Maria del Fiore, la cui costruzione fu progettata da Arnolfo di Cambio, è la terza chiesa del mondo (dopo San Pietro a Roma, San Paolo a Londra) e la più grande in Europa al momento della sua ultimazione nel '400: è lunga 153 metri, larga 90 alla crociera ed alta 90 metri dal pavimento all'apertura della lanterna. Essa, terza e ultima cattedrale fiorentina, fu intitolata nel 1412 a Santa Maria del Fiore con chiara allusione al giglio, simbolo della città.
1085 persone del luogo consigliano
Cattedrale di Santa Maria del Fiore
Piazza del Duomo
1085 persone del luogo consigliano
Santa Maria del Fiore, la cui costruzione fu progettata da Arnolfo di Cambio, è la terza chiesa del mondo (dopo San Pietro a Roma, San Paolo a Londra) e la più grande in Europa al momento della sua ultimazione nel '400: è lunga 153 metri, larga 90 alla crociera ed alta 90 metri dal pavimento all'apertura della lanterna. Essa, terza e ultima cattedrale fiorentina, fu intitolata nel 1412 a Santa Maria del Fiore con chiara allusione al giglio, simbolo della città.
La cupola è un capolavoro assoluto dell’arte che da secoli incanta il mondo fin dalla sua realizzazione: è il simbolo di Firenze, del Rinascimento e dell’umanesimo in generale. Con il suo diametro di 45,5 metri e un’altezza totale di più di 116 metri, la Cupola è la più grande volta in muratura del mondo e fu costruita tra il 1420 e il 1436 da Filippo Brunelleschi, seguendo il progetto da lui presentato al concorso indetto dall’Opera nel 1418. Il 25 marzo del 1436 la Cattedrale fiorentina viene consacrata da Papa Eugenio IV. L'innovazione mirabile del Brunelleschi fu quella di voltare la Cupola senza uso di armature di sostegno. La cupola infatti è costituita da due cupole distinte: una interna, spessa oltre due metri, con angolo maggiore dell’altra e costituita da grandi archi tenuti insieme da costole e realizzata in mattoni disposti a “spina di pesce”; e una esterna di copertura, rivestita in tegole di cotto e segnata da otto costoloni di marmo bianco. L’oculo della cupola è sormontato dalla grande lanterna: una torre in marmo bianco alta 21 metri, che fu realizzata dopo la morte del Brunelleschi (1446) ma seguendo il suo progetto. Sulla sommità si trova la palla di rame dorato con croce apicale, opera d'Andrea del Verrocchio, che la mise in opera nel 1471. Cento anni dopo – tra il 1572 ed il 1579 – la volta interna della cupola fu dipinta da Giorgio Vasari e Federico Zuccari con un grande Giudizio Universale, in parte ispirato ai mosaici del Battistero: il più grande dipinto murale del mondo.
67 persone del luogo consigliano
Brunelleschi's Dome
Piazza del Duomo
67 persone del luogo consigliano
La cupola è un capolavoro assoluto dell’arte che da secoli incanta il mondo fin dalla sua realizzazione: è il simbolo di Firenze, del Rinascimento e dell’umanesimo in generale. Con il suo diametro di 45,5 metri e un’altezza totale di più di 116 metri, la Cupola è la più grande volta in muratura del mondo e fu costruita tra il 1420 e il 1436 da Filippo Brunelleschi, seguendo il progetto da lui presentato al concorso indetto dall’Opera nel 1418. Il 25 marzo del 1436 la Cattedrale fiorentina viene consacrata da Papa Eugenio IV. L'innovazione mirabile del Brunelleschi fu quella di voltare la Cupola senza uso di armature di sostegno. La cupola infatti è costituita da due cupole distinte: una interna, spessa oltre due metri, con angolo maggiore dell’altra e costituita da grandi archi tenuti insieme da costole e realizzata in mattoni disposti a “spina di pesce”; e una esterna di copertura, rivestita in tegole di cotto e segnata da otto costoloni di marmo bianco. L’oculo della cupola è sormontato dalla grande lanterna: una torre in marmo bianco alta 21 metri, che fu realizzata dopo la morte del Brunelleschi (1446) ma seguendo il suo progetto. Sulla sommità si trova la palla di rame dorato con croce apicale, opera d'Andrea del Verrocchio, che la mise in opera nel 1471. Cento anni dopo – tra il 1572 ed il 1579 – la volta interna della cupola fu dipinta da Giorgio Vasari e Federico Zuccari con un grande Giudizio Universale, in parte ispirato ai mosaici del Battistero: il più grande dipinto murale del mondo.
Il Battistero di San Giovanni è una delle più antiche chiese di Firenze, posto di fronte alla Cattedrale della città, la chiesa di Santa Maria del Fiore. A pianta ottagonale, interamente rivestito di lastre di marmo bianco e verde di Prato, il Battistero è coperto da una cupola ad otto spicchi poggiante sulle pareti perimetrali, mascherata all'esterno dall'elevazione delle pareti sopra l'arcata del secondo livello e da un tetto a piramide schiacciata. Questa struttura così affascinante, in cui si fondono fede, storia e arte, ha creato non pochi problemi per la sua datazione. I fiorentini del Medioevo credevano che il Battistero fosse un edificio antico, risalente al periodo romano della città; un tempio pagano trasformato in chiesa. In effetti gran parte del rivestimento marmoreo del Battistero, così come i numerosi frammenti ed iscrizioni antiche e le grandi colonne che sorreggono la trabeazione sopra le porte all'interno, provengono dalle rovine della 'Florentia' romana, forse da qualche edificio pagano.
106 persone del luogo consigliano
Battistero di San Giovanni
Piazza San Giovanni
106 persone del luogo consigliano
Il Battistero di San Giovanni è una delle più antiche chiese di Firenze, posto di fronte alla Cattedrale della città, la chiesa di Santa Maria del Fiore. A pianta ottagonale, interamente rivestito di lastre di marmo bianco e verde di Prato, il Battistero è coperto da una cupola ad otto spicchi poggiante sulle pareti perimetrali, mascherata all'esterno dall'elevazione delle pareti sopra l'arcata del secondo livello e da un tetto a piramide schiacciata. Questa struttura così affascinante, in cui si fondono fede, storia e arte, ha creato non pochi problemi per la sua datazione. I fiorentini del Medioevo credevano che il Battistero fosse un edificio antico, risalente al periodo romano della città; un tempio pagano trasformato in chiesa. In effetti gran parte del rivestimento marmoreo del Battistero, così come i numerosi frammenti ed iscrizioni antiche e le grandi colonne che sorreggono la trabeazione sopra le porte all'interno, provengono dalle rovine della 'Florentia' romana, forse da qualche edificio pagano.
Il Campanile di Giotto è una delle quattro componenti principali di Piazza del Duomo. Alto 84.70 metri e largo circa 15 è la più eloquente testimonianza dell'architettura gotica fiorentina del Trecento, che pur nello slancio verticale non abbandona il principio della solidità. Presenta dei rafforzi angolari che salgono fino al coronamento a sbalzo orizzontale. Rivestito di marmi bianchi, rossi e verdi come quelli che adornano la Cattedrale, il maestoso campanile a base quadrata, considerato il più bello d'Italia - probabilmente creato più come elemento decorativo che funzionale - fu iniziato da Giotto nel 1334. Alla sua morte, avvenuta nel 1337, Giotto riesce a vedere realizzata solo la prima parte del progetto, fino all'altezza delle formelle esagonali, una sorta di racconto figurativo, eseguite da Andrea Pisano su disegni dello stesso Giotto, e i rilievi, anticamente con campitura azzurra, dello stesso Andrea Pisano e di Luca della Robbia. Proseguito da Andrea Pisano, che finì i primi due piani rispettando il progetto giottesco, il Campanile si abbellì con la decorazione esterna a losanghe anche con l'intervento di Alberto Arnoldi.
101 persone del luogo consigliano
Campanile di Giotto
Piazza del Duomo
101 persone del luogo consigliano
Il Campanile di Giotto è una delle quattro componenti principali di Piazza del Duomo. Alto 84.70 metri e largo circa 15 è la più eloquente testimonianza dell'architettura gotica fiorentina del Trecento, che pur nello slancio verticale non abbandona il principio della solidità. Presenta dei rafforzi angolari che salgono fino al coronamento a sbalzo orizzontale. Rivestito di marmi bianchi, rossi e verdi come quelli che adornano la Cattedrale, il maestoso campanile a base quadrata, considerato il più bello d'Italia - probabilmente creato più come elemento decorativo che funzionale - fu iniziato da Giotto nel 1334. Alla sua morte, avvenuta nel 1337, Giotto riesce a vedere realizzata solo la prima parte del progetto, fino all'altezza delle formelle esagonali, una sorta di racconto figurativo, eseguite da Andrea Pisano su disegni dello stesso Giotto, e i rilievi, anticamente con campitura azzurra, dello stesso Andrea Pisano e di Luca della Robbia. Proseguito da Andrea Pisano, che finì i primi due piani rispettando il progetto giottesco, il Campanile si abbellì con la decorazione esterna a losanghe anche con l'intervento di Alberto Arnoldi.
Piazza della Signoria è la piazza più importante di Firenze. È situata fra Piazza del Duomo e il fiume Arno. Durante l’Impero Romano, la piazza era dotata di installazioni termali. All’inizio del Medioevo le terme scomparvero e la piazza fu occupata pian piano da artigiani. La Piazza della Signoria adottò la sua forma attuale nel XIII secolo e fu pavimentata alla fine del XIV secolo. È sempre stata strettamente unita al potere civile. Monumenti della Piazza della Signoria Palazzo Vecchio: L’edificio più caratteristico della piazza. Nel suo ingresso troviamo il David di Michelangelo (copia) e le sculture di Adamo ed Eva e dell’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli. Loggia dei Lanzi: Chiamata anche "Loggia della Signoria", è un piccolo museo all’aria aperta. Nei suoi portali si trovano varie sculture come Il Ratto delle Sabine o Perseo con la testa di Medusa. Indubbiamente, è uno dei migliori luoghi di Firenze dove sedersi e riposare. Fontana di Nettuno: Costruita da Bartolomeo Ammannati e dai suoi discepoli, all'inizio non fu molto apprezzata. Statua equestre di Cosimo I: Opera di Giambologna del 1594. La Piazza della Signoria, oltre ad essere la piazza più bella di Firenze, è uno dei luoghi più vitali della città. Durante tutto l’anno, soprattutto nelle notti più calde, i fiorentini e i turisti raggiungono la piazza per ascoltare gli artisti di strada che la utilizzano come palcoscenico.
557 persone del luogo consigliano
Piazza della Signoria
Piazza della Signoria
557 persone del luogo consigliano
Piazza della Signoria è la piazza più importante di Firenze. È situata fra Piazza del Duomo e il fiume Arno. Durante l’Impero Romano, la piazza era dotata di installazioni termali. All’inizio del Medioevo le terme scomparvero e la piazza fu occupata pian piano da artigiani. La Piazza della Signoria adottò la sua forma attuale nel XIII secolo e fu pavimentata alla fine del XIV secolo. È sempre stata strettamente unita al potere civile. Monumenti della Piazza della Signoria Palazzo Vecchio: L’edificio più caratteristico della piazza. Nel suo ingresso troviamo il David di Michelangelo (copia) e le sculture di Adamo ed Eva e dell’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli. Loggia dei Lanzi: Chiamata anche "Loggia della Signoria", è un piccolo museo all’aria aperta. Nei suoi portali si trovano varie sculture come Il Ratto delle Sabine o Perseo con la testa di Medusa. Indubbiamente, è uno dei migliori luoghi di Firenze dove sedersi e riposare. Fontana di Nettuno: Costruita da Bartolomeo Ammannati e dai suoi discepoli, all'inizio non fu molto apprezzata. Statua equestre di Cosimo I: Opera di Giambologna del 1594. La Piazza della Signoria, oltre ad essere la piazza più bella di Firenze, è uno dei luoghi più vitali della città. Durante tutto l’anno, soprattutto nelle notti più calde, i fiorentini e i turisti raggiungono la piazza per ascoltare gli artisti di strada che la utilizzano come palcoscenico.
La Galleria occupa interamente il primo e secondo piano del grande edificio costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari: è uno dei musei più famosi al mondo per le sue straordinarie collezioni di sculture antiche e di pitture (dal Medioevo all'età moderna). Le raccolte di dipinti del Trecento e del Rinascimento contengono alcuni capolavori assoluti dell'arte di tutti i tempi: basti ricordare i nomi di Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli, Mantegna, Correggio, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio, oltre a capolavori della pittura europea, soprattutto tedesca, olandese e fiamminga. Non meno importante nel panorama dell'arte italiana la collezione di statuaria e busti dell'antichità della famiglia Medici. La collezione abbellisce i corridoi della Galleria e comprende sculture romane antiche, copie da originali greci andati perduti.
307 persone del luogo consigliano
Galleria Degli Uffizi station
307 persone del luogo consigliano
La Galleria occupa interamente il primo e secondo piano del grande edificio costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari: è uno dei musei più famosi al mondo per le sue straordinarie collezioni di sculture antiche e di pitture (dal Medioevo all'età moderna). Le raccolte di dipinti del Trecento e del Rinascimento contengono alcuni capolavori assoluti dell'arte di tutti i tempi: basti ricordare i nomi di Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli, Mantegna, Correggio, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio, oltre a capolavori della pittura europea, soprattutto tedesca, olandese e fiamminga. Non meno importante nel panorama dell'arte italiana la collezione di statuaria e busti dell'antichità della famiglia Medici. La collezione abbellisce i corridoi della Galleria e comprende sculture romane antiche, copie da originali greci andati perduti.
Il Ponte Vecchio rappresenta per Firenze quello che il Colosseo è per Roma, essendo il luogo più famoso ed emblematico della città. Il Ponte Vecchio è il simbolo del romanticismo che avvolge interamente Firenze. Il Ponte Vecchio fu costruito nel 1345 ed è il ponte in pietra più antico d’Europa. Nel XV e XVI secolo le case sospese del ponte erano occupate da macellai e mattatoi, ma quando la corte si trasferì a Palazzo Pitti, Fernando I ordinò la chiusura di queste attività commerciali per il cattivo odore emanato dal bestiame morto. Da allora, questi locali commerciali sono occupati da gioiellerie e da orefici. Un altro dato interessante riguarda la costruzione del Corridoio Vasariano, un passaggio che percorre la zona est del ponte, da Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Ponte Vecchio fu l’unico dei ponti di Firenze a non essere demolito dalle truppe tedesche.
1339 persone del luogo consigliano
Ponte Vecchio
Ponte Vecchio
1339 persone del luogo consigliano
Il Ponte Vecchio rappresenta per Firenze quello che il Colosseo è per Roma, essendo il luogo più famoso ed emblematico della città. Il Ponte Vecchio è il simbolo del romanticismo che avvolge interamente Firenze. Il Ponte Vecchio fu costruito nel 1345 ed è il ponte in pietra più antico d’Europa. Nel XV e XVI secolo le case sospese del ponte erano occupate da macellai e mattatoi, ma quando la corte si trasferì a Palazzo Pitti, Fernando I ordinò la chiusura di queste attività commerciali per il cattivo odore emanato dal bestiame morto. Da allora, questi locali commerciali sono occupati da gioiellerie e da orefici. Un altro dato interessante riguarda la costruzione del Corridoio Vasariano, un passaggio che percorre la zona est del ponte, da Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Ponte Vecchio fu l’unico dei ponti di Firenze a non essere demolito dalle truppe tedesche.
Una delle più imponenti e straordinarie chiese di Firenze è indubbiamente Santa Croce, battezzata da Ugo Foscolo “il tempio delle Itale Glorie” e inserita nella cornice della bellissima piazza Santa Croce dove ogni anno si gioca il celebre Calcio Storico Fiorentino. La basilica di Santa Croce conserva tantissimi capolavori architettonici, pittorici e scultorei ed è una tappa imprescindibile del viaggio perfetto a Firenze
429 persone del luogo consigliano
Santa Croce
429 persone del luogo consigliano
Una delle più imponenti e straordinarie chiese di Firenze è indubbiamente Santa Croce, battezzata da Ugo Foscolo “il tempio delle Itale Glorie” e inserita nella cornice della bellissima piazza Santa Croce dove ogni anno si gioca il celebre Calcio Storico Fiorentino. La basilica di Santa Croce conserva tantissimi capolavori architettonici, pittorici e scultorei ed è una tappa imprescindibile del viaggio perfetto a Firenze
Disegnato nel 1869 dall'architetto fiorentino Giuseppe Poggi, Piazzale Michelangelo offre una bellissima vista panoramica su Firenze e sull'Arno, e è sicuramente una fermata obbligatoria per turisti e fiorentini. Creata come parte dei grandi lavori di ristrutturazione della mura cittadine nel 1869, questa suntuosa terrazza del Poggi è tipicamente ottocentesca. Il Poggi realizzò il piazzale come monumento per la celebrazione di Michelangelo e delle sue opere, che dovevano essere qui esposte, sia il Daivid che le sculture dei Medici in San Lorenzo. Quando la terrazza fu finita, il Poggi realizzò anche la loggia in stile neoclassico che doveva ospitare un museo delle opere di Michelangelo. L'edificio non è mai diventato un museo, ed oggi è un famoso ristorante panoramico. Oggi la piazza è affollata da turisti, bancherelle e una grande riproduzioni in bronzo del David di Michelangelo. Parte del Piazzale è un parcheggio, dove uno viene per godersi il bel panorama. Si può raggiungere sia col bus 12 o 13 dal centro oppure con i bus a due piani per il giro della città. Si può anche raggiungere a piedi, seguendo le grandi scalinate che partono da Piazza Poggi, proprio sotto Piazzale Michelangelo.
1543 persone del luogo consigliano
Piazzale Michelangelo
Piazzale Michelangelo
1543 persone del luogo consigliano
Disegnato nel 1869 dall'architetto fiorentino Giuseppe Poggi, Piazzale Michelangelo offre una bellissima vista panoramica su Firenze e sull'Arno, e è sicuramente una fermata obbligatoria per turisti e fiorentini. Creata come parte dei grandi lavori di ristrutturazione della mura cittadine nel 1869, questa suntuosa terrazza del Poggi è tipicamente ottocentesca. Il Poggi realizzò il piazzale come monumento per la celebrazione di Michelangelo e delle sue opere, che dovevano essere qui esposte, sia il Daivid che le sculture dei Medici in San Lorenzo. Quando la terrazza fu finita, il Poggi realizzò anche la loggia in stile neoclassico che doveva ospitare un museo delle opere di Michelangelo. L'edificio non è mai diventato un museo, ed oggi è un famoso ristorante panoramico. Oggi la piazza è affollata da turisti, bancherelle e una grande riproduzioni in bronzo del David di Michelangelo. Parte del Piazzale è un parcheggio, dove uno viene per godersi il bel panorama. Si può raggiungere sia col bus 12 o 13 dal centro oppure con i bus a due piani per il giro della città. Si può anche raggiungere a piedi, seguendo le grandi scalinate che partono da Piazza Poggi, proprio sotto Piazzale Michelangelo.

Cose da fare a Firenze

Cose particolari da fare a Firenze
MANGIARE LA SCHIACCIATA (Bada come la fuma) Nel 1989, la famiglia Mazzanti, apre le porte dell’antico vinaio. Tommy entra in azienda nel 2006 e in poco tempo trasforma All’antico Vinaio in un punto di riferimento per la città di Firenze e per gli amanti dello Street Food di tutto il mondo. Nel 2014 è stato il locale più recensito al mondo su Tripadvisor e d’Italia per anni! Saveur Magazin cita All’antico vinaio come “ i migliori panini al mondo” ! Il locale è conosciuto ai milioni di visitatori di Firenze come il luogo in cui vale la pena fare la coda per assaggiare una delle nostre schiacciate!
406 persone del luogo consigliano
Osteria All'antico Vinaio
65r Via dei Neri
406 persone del luogo consigliano
MANGIARE LA SCHIACCIATA (Bada come la fuma) Nel 1989, la famiglia Mazzanti, apre le porte dell’antico vinaio. Tommy entra in azienda nel 2006 e in poco tempo trasforma All’antico Vinaio in un punto di riferimento per la città di Firenze e per gli amanti dello Street Food di tutto il mondo. Nel 2014 è stato il locale più recensito al mondo su Tripadvisor e d’Italia per anni! Saveur Magazin cita All’antico vinaio come “ i migliori panini al mondo” ! Il locale è conosciuto ai milioni di visitatori di Firenze come il luogo in cui vale la pena fare la coda per assaggiare una delle nostre schiacciate!
Mangiare il panino con lampredotto a Firenze Se c’è una cosa che i fiorentini sanno fare bene è riportare alla ribalta le ricette della tradizione povera popolare. Come quella del lampredotto – uno dei quattro stomaci del bovino, l’abomaso – che da tempo immemore rappresenta la variante locale di una cucina del recupero che sul quinto quarto ha fatto storicamente affidamento per sfamare le classi meno abbienti. Una consuetudine diventata simbolo della città, di pari passo con il panino “istituzionale” inzuppato nel brodo e ripieno di lampredotto tagliato sul momento. E così lo sferruzzare dei coltelli di ogni trippaio che si rispetti è entrato nel mito gastronomico di Firenze, conquistando proprio tutti.
16 persone del luogo consigliano
Il Trippaio di San Frediano
Piazza dei Nerli
16 persone del luogo consigliano
Mangiare il panino con lampredotto a Firenze Se c’è una cosa che i fiorentini sanno fare bene è riportare alla ribalta le ricette della tradizione povera popolare. Come quella del lampredotto – uno dei quattro stomaci del bovino, l’abomaso – che da tempo immemore rappresenta la variante locale di una cucina del recupero che sul quinto quarto ha fatto storicamente affidamento per sfamare le classi meno abbienti. Una consuetudine diventata simbolo della città, di pari passo con il panino “istituzionale” inzuppato nel brodo e ripieno di lampredotto tagliato sul momento. E così lo sferruzzare dei coltelli di ogni trippaio che si rispetti è entrato nel mito gastronomico di Firenze, conquistando proprio tutti.
L'usanza di vendere vino direttamente dai palazzi nobiliari risale più o meno al XVII secolo quando gli stravolgimenti nei mercati europei portarono a una ridefinizione dei commerci internazionali e delle attività manifatturiere, che portò a un inesorabile declino di quelle attività che avevano reso Firenze ricca e potente durante il medioevo e il Rinascimento. In quel periodo le grandi famiglie aristocratiche iniziarono a convertire le proprie attività in terreni agricoli e latifondi, dalla rendita più stabile, dove venivano prodotti vari beni, tra i quali un posto preminente era legato proprio alla produzione vinicola. Le buchette permettevano di vendere con discrezione il vino al minuto direttamente in strada, evitavano di ricorrere all'intermediazione degli osti e dovevano avere una clientela molto vasta, come dimostra la loro diffusione. Altra utilizzazione di queste "buchette" riservata esclusivamente ai palazzi nobiliari, era quella di beneficenza. Infatti, si usava lasciare nel piccolo vano che, considerata la sua ridotta altezza da terra garantiva l'anonimato, cibo o una brocca di vino appunto per i più bisognosi. Dal punto di vista architettonico le buchette aprivano su un vano al pian terreno del palazzo facilmente collegabile alla cantina, dove un servitore curava la vendita delle bottiglie del vino in determinate ore del giorno. Le aperture permettevano appena il passaggio di un fiasco e presentano quasi sempre una forma a porticina con un archetto superiore, spesso decorato da una cornice con punta a goccia, chiuso da una porticina in legno. Le eleganti cornici di pietra liscia o bugnata che gli conferivano un sobrio aspetto tanto da essere detti in antico "tabernacoli del vino". Alcune buchette sono oggi murate, mentre altre riportano ancora lapidi che informano i clienti sugli orari di vendita stagionali. Le meglio conservate si trovano in via del Giglio e in via del Sole. Nel 2020, complice il distanziamento e le restrizioni sociali legati alla pandemia di Covid-19, alcuni locali hanno riaperto delle buchette per servire drink in sicurezza.
Buchetta del vino
21r Via Santo Spirito
L'usanza di vendere vino direttamente dai palazzi nobiliari risale più o meno al XVII secolo quando gli stravolgimenti nei mercati europei portarono a una ridefinizione dei commerci internazionali e delle attività manifatturiere, che portò a un inesorabile declino di quelle attività che avevano reso Firenze ricca e potente durante il medioevo e il Rinascimento. In quel periodo le grandi famiglie aristocratiche iniziarono a convertire le proprie attività in terreni agricoli e latifondi, dalla rendita più stabile, dove venivano prodotti vari beni, tra i quali un posto preminente era legato proprio alla produzione vinicola. Le buchette permettevano di vendere con discrezione il vino al minuto direttamente in strada, evitavano di ricorrere all'intermediazione degli osti e dovevano avere una clientela molto vasta, come dimostra la loro diffusione. Altra utilizzazione di queste "buchette" riservata esclusivamente ai palazzi nobiliari, era quella di beneficenza. Infatti, si usava lasciare nel piccolo vano che, considerata la sua ridotta altezza da terra garantiva l'anonimato, cibo o una brocca di vino appunto per i più bisognosi. Dal punto di vista architettonico le buchette aprivano su un vano al pian terreno del palazzo facilmente collegabile alla cantina, dove un servitore curava la vendita delle bottiglie del vino in determinate ore del giorno. Le aperture permettevano appena il passaggio di un fiasco e presentano quasi sempre una forma a porticina con un archetto superiore, spesso decorato da una cornice con punta a goccia, chiuso da una porticina in legno. Le eleganti cornici di pietra liscia o bugnata che gli conferivano un sobrio aspetto tanto da essere detti in antico "tabernacoli del vino". Alcune buchette sono oggi murate, mentre altre riportano ancora lapidi che informano i clienti sugli orari di vendita stagionali. Le meglio conservate si trovano in via del Giglio e in via del Sole. Nel 2020, complice il distanziamento e le restrizioni sociali legati alla pandemia di Covid-19, alcuni locali hanno riaperto delle buchette per servire drink in sicurezza.

Dove mangiare

Bellissima trattoria fuori dal mercato centrale di Firenze. Piatti della tradizione toscana con un menù davvero molto ampio, per ogni gusto e con tanta scelta anche per vegetariani. Tartufo e carne davvero spaziali. Dolci buoni. Ottimo vino anche di loro produzione. Personale cordiale, professionale e molto disponibile. Il locale è molto bello anche dentro, consiglierei di prenotare soprattutto nei fine settimana. Rapporto qualità prezzo ottimo; lo consiglio!
205 persone del luogo consigliano
Trattoria Zà Zà
26r Piazza del Mercato Centrale
205 persone del luogo consigliano
Bellissima trattoria fuori dal mercato centrale di Firenze. Piatti della tradizione toscana con un menù davvero molto ampio, per ogni gusto e con tanta scelta anche per vegetariani. Tartufo e carne davvero spaziali. Dolci buoni. Ottimo vino anche di loro produzione. Personale cordiale, professionale e molto disponibile. Il locale è molto bello anche dentro, consiglierei di prenotare soprattutto nei fine settimana. Rapporto qualità prezzo ottimo; lo consiglio!