Un pó di consigli

Roberto
Un pó di consigli

Visite turistiche

Con i suoi oltre 38.000 metri quadri di superficie, Piazza Vittorio è una delle piazze più grandi d’Europa e si presta ad accogliere gli eventi più importanti della città come ad esempio i festeggiamenti per San Giovanni Battista, patrono di Torino, con i fuochi di artificio.   La storia della piazza è molto antica e risale ai primi anni dell’800 quando fu inserita nel progetto di ampliamento della città verso il fiume Po. Inizialmente, e per quasi cento anni, la piazza fu intitolata a Vittorio Emanuele I per poi cambiare nome alla fine della Prima Guerra Mondiale dopo la vittoria di Vittorio Veneto (dovendo scegliere una piazza per commemorare questa battaglia fu scelta questa poiché già nota ai torinesi col semplice nome di Piazza Vittorio).
189 persone del luogo consigliano
Piazza San Carlo
161 P.za S. Carlo
189 persone del luogo consigliano
Con i suoi oltre 38.000 metri quadri di superficie, Piazza Vittorio è una delle piazze più grandi d’Europa e si presta ad accogliere gli eventi più importanti della città come ad esempio i festeggiamenti per San Giovanni Battista, patrono di Torino, con i fuochi di artificio.   La storia della piazza è molto antica e risale ai primi anni dell’800 quando fu inserita nel progetto di ampliamento della città verso il fiume Po. Inizialmente, e per quasi cento anni, la piazza fu intitolata a Vittorio Emanuele I per poi cambiare nome alla fine della Prima Guerra Mondiale dopo la vittoria di Vittorio Veneto (dovendo scegliere una piazza per commemorare questa battaglia fu scelta questa poiché già nota ai torinesi col semplice nome di Piazza Vittorio).
Con i suoi oltre 38.000 metri quadri di superficie, Piazza Vittorio è una delle piazze più grandi d’Europa e si presta ad accogliere gli eventi più importanti della città come ad esempio i festeggiamenti per San Giovanni Battista, patrono di Torino, con i fuochi di artificio. La storia della piazza è molto antica e risale ai primi anni dell’800 quando fu inserita nel progetto di ampliamento della città verso il fiume Po. Inizialmente, e per quasi cento anni, la piazza fu intitolata a Vittorio Emanuele I per poi cambiare nome alla fine della Prima Guerra Mondiale dopo la vittoria di Vittorio Veneto (dovendo scegliere una piazza per commemorare questa battaglia fu scelta questa poiché già nota ai torinesi col semplice nome di Piazza Vittorio).
46 persone del luogo consigliano
Piazza Vittorio Veneto
Piazza Vittorio Veneto
46 persone del luogo consigliano
Con i suoi oltre 38.000 metri quadri di superficie, Piazza Vittorio è una delle piazze più grandi d’Europa e si presta ad accogliere gli eventi più importanti della città come ad esempio i festeggiamenti per San Giovanni Battista, patrono di Torino, con i fuochi di artificio. La storia della piazza è molto antica e risale ai primi anni dell’800 quando fu inserita nel progetto di ampliamento della città verso il fiume Po. Inizialmente, e per quasi cento anni, la piazza fu intitolata a Vittorio Emanuele I per poi cambiare nome alla fine della Prima Guerra Mondiale dopo la vittoria di Vittorio Veneto (dovendo scegliere una piazza per commemorare questa battaglia fu scelta questa poiché già nota ai torinesi col semplice nome di Piazza Vittorio).
Il Museo Egizio di Torino è, come quello del Cairo, dedicato esclusivamente all’arte e alla cultura dell’Egitto antico. Molti studiosi di fama internazionale, a partire dal decifratore dei geroglifici egizi, Jean-François Champollion, che giunse a Torino nel 1824, si dedicano da allora allo studio delle sue collezioni, confermando così quanto scrisse Champollion: «La strada per Menfi e Tebe passa da Torino».Il Museo Egizio (propriamente Museo delle Antichità Egizie) è costituito da un insieme di collezioni che si sono sovrapposte nel tempo, alle quali si devono aggiungere i ritrovamenti effettuati a seguito degli scavi condotti in Egitto dalla Missione Archeologica Italiana tra il 1900 e il 1935. In quell’epoca vigeva il criterio secondo cui i reperti archeologici erano ripartiti fra l’Egitto e le missioni archeologiche. Il criterio attuale prevede che i reperti rimangano all’Egitto.Nel 2009 il Museo Egizio ha iniziato un importante progetto finalizzato all’ampliamento degli spazi e ad una definitiva valorizzazione delle sue collezioni secondo criteri museologici e museografici moderni. Durante i lavori il museo resterà sempre aperto e l’inaugurazione del Nuovo Museo Egizio è prevista per il 2015: una data storica che confermerà il significato della celebre frase del decifratore di geroglifici Jean-François Champollion.
862 persone del luogo consigliano
Museo egizio
6 Via Accademia delle Scienze
862 persone del luogo consigliano
Il Museo Egizio di Torino è, come quello del Cairo, dedicato esclusivamente all’arte e alla cultura dell’Egitto antico. Molti studiosi di fama internazionale, a partire dal decifratore dei geroglifici egizi, Jean-François Champollion, che giunse a Torino nel 1824, si dedicano da allora allo studio delle sue collezioni, confermando così quanto scrisse Champollion: «La strada per Menfi e Tebe passa da Torino».Il Museo Egizio (propriamente Museo delle Antichità Egizie) è costituito da un insieme di collezioni che si sono sovrapposte nel tempo, alle quali si devono aggiungere i ritrovamenti effettuati a seguito degli scavi condotti in Egitto dalla Missione Archeologica Italiana tra il 1900 e il 1935. In quell’epoca vigeva il criterio secondo cui i reperti archeologici erano ripartiti fra l’Egitto e le missioni archeologiche. Il criterio attuale prevede che i reperti rimangano all’Egitto.Nel 2009 il Museo Egizio ha iniziato un importante progetto finalizzato all’ampliamento degli spazi e ad una definitiva valorizzazione delle sue collezioni secondo criteri museologici e museografici moderni. Durante i lavori il museo resterà sempre aperto e l’inaugurazione del Nuovo Museo Egizio è prevista per il 2015: una data storica che confermerà il significato della celebre frase del decifratore di geroglifici Jean-François Champollion.
Piazza Statuto è una delle più importanti piazze della città di Torino. Si trova nel centro della città, ha una forma allungata ed è circondata anch’essa, come molte altre piazze torinesi, dai classici portici di epoca reale che consentivano a sovrani e cortigiani di passeggiare in centro anche durante le giornate di pioggia. Al centro della piazza si trova un grande monumento: la fontana del Traforo del Frejus. Il monumento è nato da un’idea del Conte di Veglio, presidente dell’Accademia delle Belle Arti fu terminato nel 1879. Si tratta di una piramide costituita da grandi pietre che provengono appunto dal Traforo del Frejus con in cima un Genio Alato che porta sul capo una stella a 5 punte. Sui vari massi della fontana si trovano poi le statue di alcuni Titani abbattuti dal Genio Alato. Seguendo lo spirito positivista del periodo storico in cui l’opera fu fatta, la statua sarebbe un’allegoria della vittoria della Ragione (il Genio Alato) sulla forza bruta (i Titani). Altri hanno attribuito alle statue raffiguranti i Titani la sofferenza degli uomini che lavorarono alla costruzione del traforo, quindi vedendo il monumento come una sorta di memoriale per coloro i quali perirono durante questi lavori.   La storia di questa piazza si mescola con le leggende della Torino Magica, in particolare relativamente alla magia nera. In epoca romana il territorio dove si trova oggi la piazza delimitava la fine della città, ovvero dell’accampamento, ed era anche il posto dove venivano giustiziati i condannati e sepolti i morti. Non si trattava di una scelta fatta a caso, ma ben ponderata: la zona si trova infatti a occidente, dove il sole scompare e dove iniziano le tenebre.
50 persone del luogo consigliano
Piazza Statuto
Piazza Statuto
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Piazza Statuto è una delle più importanti piazze della città di Torino. Si trova nel centro della città, ha una forma allungata ed è circondata anch’essa, come molte altre piazze torinesi, dai classici portici di epoca reale che consentivano a sovrani e cortigiani di passeggiare in centro anche durante le giornate di pioggia. Al centro della piazza si trova un grande monumento: la fontana del Traforo del Frejus. Il monumento è nato da un’idea del Conte di Veglio, presidente dell’Accademia delle Belle Arti fu terminato nel 1879. Si tratta di una piramide costituita da grandi pietre che provengono appunto dal Traforo del Frejus con in cima un Genio Alato che porta sul capo una stella a 5 punte. Sui vari massi della fontana si trovano poi le statue di alcuni Titani abbattuti dal Genio Alato. Seguendo lo spirito positivista del periodo storico in cui l’opera fu fatta, la statua sarebbe un’allegoria della vittoria della Ragione (il Genio Alato) sulla forza bruta (i Titani). Altri hanno attribuito alle statue raffiguranti i Titani la sofferenza degli uomini che lavorarono alla costruzione del traforo, quindi vedendo il monumento come una sorta di memoriale per coloro i quali perirono durante questi lavori.   La storia di questa piazza si mescola con le leggende della Torino Magica, in particolare relativamente alla magia nera. In epoca romana il territorio dove si trova oggi la piazza delimitava la fine della città, ovvero dell’accampamento, ed era anche il posto dove venivano giustiziati i condannati e sepolti i morti. Non si trattava di una scelta fatta a caso, ma ben ponderata: la zona si trova infatti a occidente, dove il sole scompare e dove iniziano le tenebre.