Cagliari la città

Laura
Cagliari la città

Visite turistiche

L'edifcio in stile classico del Bastione di Saint Remy si connette agli altri tre edifci meridionali dello stesso tipo - Santa Caterina, Zecca e Sperone - per unire il quartiere del Castello con Villanova e la Marina. Il Bastione di Saint Remy è la terrazza più spettacolare della città, da dove ci si può godere il panorama dei quartieri storici, dei colli, di tutto il golfo e dei laghi.
316 persone del luogo consigliano
Bastione di Saint Remy
Piazza Costituzione
316 persone del luogo consigliano
L'edifcio in stile classico del Bastione di Saint Remy si connette agli altri tre edifci meridionali dello stesso tipo - Santa Caterina, Zecca e Sperone - per unire il quartiere del Castello con Villanova e la Marina. Il Bastione di Saint Remy è la terrazza più spettacolare della città, da dove ci si può godere il panorama dei quartieri storici, dei colli, di tutto il golfo e dei laghi.
Le torri di San Pancrazio e dell’Elefante sono sorelle praticamente identiche. Simboli indiscussi della Cagliari antica, svettano trionfanti nella città storica. La loro costruzione richiesta dai Pisani risale al 1305 e al 1307 (la Torre dell’Elefante è più giovane di due anni). Le due “sorelle” sono simili anche in altezza: la Torre di San Pancrazio è alta 36 metri, mentre quella dell’Elefante 31. Perfino il materiale di costruzione utilizzato è lo stesso: la pietra forte, un calcare bianco proveniente dai colli di Bonaria. Le torri sorelle dovevano essere tre, ma la terza (la Torre del Leone, ora rinominata Torre dell’Aquila) fu distrutta parzialmente nel corso del ‘700, motivo per il quale le sue rovine furono poi riadattate e incorporate al palazzo Boyl. La costruzione di tutte queste torri servì ai Pisani, che all’epoca controllavano parte dell’isola, come difesa militare. La Sardegna era, d’altronde, un importante snodo strategico nel Mediterraneo ed era oggetto dei desideri di conquista di molti altri popoli. I Pisani – che avevano imposto la loro dominazione a Cagliari con la distruzione di Santa Igia (capitale del vecchio Giudicato) – non sbagliavano a volersi difendere. L’attacco decisivo da parte degli aragonesi, infatti, non tardò ad arrivare e Cagliari cadde sotto il loro dominio. Con l’avvento di un nuovo potere, insieme all’assetto politico, anche la funzione delle torri di San Pancrazio e dell’Elefante cambiò. Ed è così che le “sorelle”, ritenute obsolete come centri di controllo, furono trasformate in carceri. Ma non è finita qui, perché, nel periodo spagnolo, le torri si ritrovarono ad accogliere le teste dei condannati a morte (spesso traditori) come monito per la popolazione. Ma da dove derivano i nomi delle torri sorelle di Cagliari? La Torre di San Pancrazio ha preso il nome da una chiesa omonima che si trovava nelle sue vicinanze, mentre la Torre dell’Elefante si chiama così per via della statua dell’elefantino presente al di sopra dell’arco di ingresso
126 persone del luogo consigliano
Torre dell'Elefante
2 Via Santa Croce
126 persone del luogo consigliano
Le torri di San Pancrazio e dell’Elefante sono sorelle praticamente identiche. Simboli indiscussi della Cagliari antica, svettano trionfanti nella città storica. La loro costruzione richiesta dai Pisani risale al 1305 e al 1307 (la Torre dell’Elefante è più giovane di due anni). Le due “sorelle” sono simili anche in altezza: la Torre di San Pancrazio è alta 36 metri, mentre quella dell’Elefante 31. Perfino il materiale di costruzione utilizzato è lo stesso: la pietra forte, un calcare bianco proveniente dai colli di Bonaria. Le torri sorelle dovevano essere tre, ma la terza (la Torre del Leone, ora rinominata Torre dell’Aquila) fu distrutta parzialmente nel corso del ‘700, motivo per il quale le sue rovine furono poi riadattate e incorporate al palazzo Boyl. La costruzione di tutte queste torri servì ai Pisani, che all’epoca controllavano parte dell’isola, come difesa militare. La Sardegna era, d’altronde, un importante snodo strategico nel Mediterraneo ed era oggetto dei desideri di conquista di molti altri popoli. I Pisani – che avevano imposto la loro dominazione a Cagliari con la distruzione di Santa Igia (capitale del vecchio Giudicato) – non sbagliavano a volersi difendere. L’attacco decisivo da parte degli aragonesi, infatti, non tardò ad arrivare e Cagliari cadde sotto il loro dominio. Con l’avvento di un nuovo potere, insieme all’assetto politico, anche la funzione delle torri di San Pancrazio e dell’Elefante cambiò. Ed è così che le “sorelle”, ritenute obsolete come centri di controllo, furono trasformate in carceri. Ma non è finita qui, perché, nel periodo spagnolo, le torri si ritrovarono ad accogliere le teste dei condannati a morte (spesso traditori) come monito per la popolazione. Ma da dove derivano i nomi delle torri sorelle di Cagliari? La Torre di San Pancrazio ha preso il nome da una chiesa omonima che si trovava nelle sue vicinanze, mentre la Torre dell’Elefante si chiama così per via della statua dell’elefantino presente al di sopra dell’arco di ingresso
Una delle perle racchiuse tra le mura del quartiere Castello è la Cittadella dei Musei. Più precisamente all'interno dell'antica sede del Regio Arsenale, scoprirete i più importanti tesori artistici della città nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale e della Pinacoteca Nazionale, i quali attraverso bronzi nuragici e retabli sardi e catalani ripercorrono la storia dell'isola. Il complesso include anche il Museo d'arte Siamese, la Collezione delle Cere Anatomiche e un punto panoramico.
81 persone del luogo consigliano
Cittadella dei Musei
1 Piazza Arsenale
81 persone del luogo consigliano
Una delle perle racchiuse tra le mura del quartiere Castello è la Cittadella dei Musei. Più precisamente all'interno dell'antica sede del Regio Arsenale, scoprirete i più importanti tesori artistici della città nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale e della Pinacoteca Nazionale, i quali attraverso bronzi nuragici e retabli sardi e catalani ripercorrono la storia dell'isola. Il complesso include anche il Museo d'arte Siamese, la Collezione delle Cere Anatomiche e un punto panoramico.
palazzo in centro che spesso ospita mostre a tema da non perdere
8 persone del luogo consigliano
Old Town Hall
6 Piazza Palazzo
8 persone del luogo consigliano
palazzo in centro che spesso ospita mostre a tema da non perdere
da visitare insieme alla Cattedrale e al Palazzo di Città
34 persone del luogo consigliano
Palazzo Regio
1 Piazza Palazzo
34 persone del luogo consigliano
da visitare insieme alla Cattedrale e al Palazzo di Città
La cripta di Santa Restituta è un ipogeo situato sotto l’omonima chiesa del XVII secolo. Probabilmente di origine naturale, fu utilizzata come cava di materiali in età tardo-punica e romana, come testimoniato dai materiali rinvenuti dalle indagini archeologiche. Fu poi convertita in un luogo di culto pagano, testimoniato dagli oggetti votivi rinvenuti. In seguito venne utilizzata come deposito di anfore fino al I sec. d.C., per poi essere abbandonata. Dal XIII secolo ci fu un periodo di riutilizzo come chiesa di rito bizantino-ortodosso di cui rimane un affresco raffigurante San Giovanni Battista, parte di una più vasta decorazione murale, a cui fece seguito un altro periodo di abbandono, fino al secolo XVII. Nel 1614, durante le campagne di ricerca delle reliquie dei santi martiri, furono ritrovati i resti di Santa Restituta, portati in Sardegna probabilmente già dal V sec. d.C. dall’Africa settentrionale. In seguito al ritrovamento, il vescovo Francisco de Esquivel ordinò la ristrutturazione della cripta, con la costruzione di un altare maggiore in laterizio, che ospita la statua di Santa Restituta, e una piccola cripta sottostante per accogliere la presunta colonna del martirio, in realtà un elemento legato ai culti pagani. L’ipogeo ha forma irregolare allungata, con una sala principale collegata ad ambienti minori da stretti passaggi e con due scalinate di accesso dall’esterno; parte degli ambienti sono il risultato dello sfondamento e annessione di antiche cisterne. Durante la seconda guerra mondiale, l’ipogeo fu utilizzato come rifugio durante i bombardamenti aerei angloamericani, come testimoniato da una lapide posta all’esterno. In questo periodo le reliquie furono rimosse e nascoste, per essere ritrovate, alla fine degli anni 90, nella chiesa di Sant'Anna, dove tuttora sono conservate.
9 persone del luogo consigliano
Cripta Santa Restituta
8 Via Sant'Efisio
9 persone del luogo consigliano
La cripta di Santa Restituta è un ipogeo situato sotto l’omonima chiesa del XVII secolo. Probabilmente di origine naturale, fu utilizzata come cava di materiali in età tardo-punica e romana, come testimoniato dai materiali rinvenuti dalle indagini archeologiche. Fu poi convertita in un luogo di culto pagano, testimoniato dagli oggetti votivi rinvenuti. In seguito venne utilizzata come deposito di anfore fino al I sec. d.C., per poi essere abbandonata. Dal XIII secolo ci fu un periodo di riutilizzo come chiesa di rito bizantino-ortodosso di cui rimane un affresco raffigurante San Giovanni Battista, parte di una più vasta decorazione murale, a cui fece seguito un altro periodo di abbandono, fino al secolo XVII. Nel 1614, durante le campagne di ricerca delle reliquie dei santi martiri, furono ritrovati i resti di Santa Restituta, portati in Sardegna probabilmente già dal V sec. d.C. dall’Africa settentrionale. In seguito al ritrovamento, il vescovo Francisco de Esquivel ordinò la ristrutturazione della cripta, con la costruzione di un altare maggiore in laterizio, che ospita la statua di Santa Restituta, e una piccola cripta sottostante per accogliere la presunta colonna del martirio, in realtà un elemento legato ai culti pagani. L’ipogeo ha forma irregolare allungata, con una sala principale collegata ad ambienti minori da stretti passaggi e con due scalinate di accesso dall’esterno; parte degli ambienti sono il risultato dello sfondamento e annessione di antiche cisterne. Durante la seconda guerra mondiale, l’ipogeo fu utilizzato come rifugio durante i bombardamenti aerei angloamericani, come testimoniato da una lapide posta all’esterno. In questo periodo le reliquie furono rimosse e nascoste, per essere ritrovate, alla fine degli anni 90, nella chiesa di Sant'Anna, dove tuttora sono conservate.
La Cattedrale di Santa Maria Un'altra delle attrazioni di Cagliari da non mancare: la Cattedrale di Santa Maria. Il monumento fu edificato nel 13° secolo ma si è gradualmente deteriorato nel corso del tempo. Tuttavia, la facciata rifatta negli anni 30 ha mantenuto lo stile Pisano originale. All'interno, lo stile barocco domina grazie alla moltitudine di affreschi e sculture. Nella cripta, è possibile vedere le reliquie dei 179 martiri trovati durante gli scavi nei pressi della Basilica di San Saturnino e anche Vi consiglio di visitare il Museo del Duomo situato nelle vicinanze, in Via del Fossario. l'.opera più famosa del museo è sicuramente il trittico di Clemente VII. A Cagliari, è possibile anche visitare altre chiese oltre alla Cattedrale: • La chiesa di San Michele costruita in onore di Carlo V • La chiesa di Santa Anna nel quartiere Stampace • La chiesa di Sant'Eflsio dedicata al santo patrono di Cagliari • La chiesa di Sant Sepolcro • La chiesa di San Lucifero nel quartiere di Villanova.
168 persone del luogo consigliano
Cattedrale di Santa Maria dell'Assunta e di Santa Cecilia
4/a Piazza Palazzo
168 persone del luogo consigliano
La Cattedrale di Santa Maria Un'altra delle attrazioni di Cagliari da non mancare: la Cattedrale di Santa Maria. Il monumento fu edificato nel 13° secolo ma si è gradualmente deteriorato nel corso del tempo. Tuttavia, la facciata rifatta negli anni 30 ha mantenuto lo stile Pisano originale. All'interno, lo stile barocco domina grazie alla moltitudine di affreschi e sculture. Nella cripta, è possibile vedere le reliquie dei 179 martiri trovati durante gli scavi nei pressi della Basilica di San Saturnino e anche Vi consiglio di visitare il Museo del Duomo situato nelle vicinanze, in Via del Fossario. l'.opera più famosa del museo è sicuramente il trittico di Clemente VII. A Cagliari, è possibile anche visitare altre chiese oltre alla Cattedrale: • La chiesa di San Michele costruita in onore di Carlo V • La chiesa di Santa Anna nel quartiere Stampace • La chiesa di Sant'Eflsio dedicata al santo patrono di Cagliari • La chiesa di Sant Sepolcro • La chiesa di San Lucifero nel quartiere di Villanova.
Complesso paleocristiano datato prima del V secolo d.C., che include la chiesa Bizantina-Protoromana (anche chiama Chiesa dei Santi Cosma e Damiano) e la necropoli Cristiana, nella quale sono stati trovati molti resti del periodo Bizantino e Romano
22 persone del luogo consigliano
Basilica di San Saturnino
Piazza San Cosimo
22 persone del luogo consigliano
Complesso paleocristiano datato prima del V secolo d.C., che include la chiesa Bizantina-Protoromana (anche chiama Chiesa dei Santi Cosma e Damiano) e la necropoli Cristiana, nella quale sono stati trovati molti resti del periodo Bizantino e Romano
Tuvixeddu è una necropoli punica che occupa un intero colle, al suo interno ospita centinaia di tombe scavate nella roccia viva nel corso di secoli interi. In nessuna parte del Mediterraneo, neppure nella stessa area di Cartagine, è rimasto nulla di lontanamente paragonabile. Attualmente si può visitare tutti giorni, sia da soli che accompagnati da una guida.
44 persone del luogo consigliano
Necropoli di Tuvixeddu
Via Falzarego
44 persone del luogo consigliano
Tuvixeddu è una necropoli punica che occupa un intero colle, al suo interno ospita centinaia di tombe scavate nella roccia viva nel corso di secoli interi. In nessuna parte del Mediterraneo, neppure nella stessa area di Cartagine, è rimasto nulla di lontanamente paragonabile. Attualmente si può visitare tutti giorni, sia da soli che accompagnati da una guida.
Tra i luoghi e musei “particolari” merita una menzione speciale l’Orto Botanico di Cagliari, uno dei più importanti d’Italia. Esteso circa 5 ettari, è un giardino botanico progettato e diretto dall’Università di Cagliari. Il giardino si trova nel centro di Cagliari, nella Valle di Palabanda, tra i quartieri di Stampace e Castello, in un’area archeologica importante, dove domina l’Anfiteatro Romano ma che inizialmente faceva parte del sistema di approvvigionamento delle acque della Cagliari romana. Lo stesso giardino, infatti, si inserisce in un’area molto più grande, che racchiude anche l’Orto dei Cappuccini e lo stesso Anfiteatro, ricca di cisterne, pozzi, canalette, spazi di raccolta dell’acqua e aree più piccole di raccordo, utilizzate anche per la prigionia delle persone condannate a morire nei giochi dell’anfiteatro. Fanno parte della stessa grande area anche la villa di Tigellio, e i resti di altre domus romane e di un edificio termale. Si tratta di un grande spazio verde nel cuore della città che racchiude e conserva ormai da decenni migliaia di specie vegetali, alcune molto rare, provenienti da tutto il pianeta. Al suo interno, dislocate in più punti, l’area custodisce un gran numero di reliquie romane di grande importanza. Il giardino è suddiviso in tre sezioni principali: le piante del Mediterraneo, che rappresentano le tre fasce della vegetazione della Sardegna così come le specie provenienti dall’Australia, California e Cile; piante grasse, circa 1000 unità di piante grasse quali l’Echinocereus, Euphorbia, Lamphrantus, Mammillaria, Opuntia, coltivate in serra e all’aperto, equamente suddivise tra specie di origini africane e americane, e piante tropicali. In tutto, il giardino contiene circa 600 alberi (diversi dei quali secolari e giganteschi) e 550 arbusti. Di grande importanza l’area dedicata alla collezione palmizia (estesa per 4000 metri quadri) con circa 60 esemplari di Euphorbia canariensis, e una in particolare, a ridosso del muro che divide l’orto dall’Anfiteatro Romano, dell’estensione di 100 metri quadri, una delle più vaste d’Europa.
94 persone del luogo consigliano
Orto Botanico
11 Via Sant'Ignazio da Laconi
94 persone del luogo consigliano
Tra i luoghi e musei “particolari” merita una menzione speciale l’Orto Botanico di Cagliari, uno dei più importanti d’Italia. Esteso circa 5 ettari, è un giardino botanico progettato e diretto dall’Università di Cagliari. Il giardino si trova nel centro di Cagliari, nella Valle di Palabanda, tra i quartieri di Stampace e Castello, in un’area archeologica importante, dove domina l’Anfiteatro Romano ma che inizialmente faceva parte del sistema di approvvigionamento delle acque della Cagliari romana. Lo stesso giardino, infatti, si inserisce in un’area molto più grande, che racchiude anche l’Orto dei Cappuccini e lo stesso Anfiteatro, ricca di cisterne, pozzi, canalette, spazi di raccolta dell’acqua e aree più piccole di raccordo, utilizzate anche per la prigionia delle persone condannate a morire nei giochi dell’anfiteatro. Fanno parte della stessa grande area anche la villa di Tigellio, e i resti di altre domus romane e di un edificio termale. Si tratta di un grande spazio verde nel cuore della città che racchiude e conserva ormai da decenni migliaia di specie vegetali, alcune molto rare, provenienti da tutto il pianeta. Al suo interno, dislocate in più punti, l’area custodisce un gran numero di reliquie romane di grande importanza. Il giardino è suddiviso in tre sezioni principali: le piante del Mediterraneo, che rappresentano le tre fasce della vegetazione della Sardegna così come le specie provenienti dall’Australia, California e Cile; piante grasse, circa 1000 unità di piante grasse quali l’Echinocereus, Euphorbia, Lamphrantus, Mammillaria, Opuntia, coltivate in serra e all’aperto, equamente suddivise tra specie di origini africane e americane, e piante tropicali. In tutto, il giardino contiene circa 600 alberi (diversi dei quali secolari e giganteschi) e 550 arbusti. Di grande importanza l’area dedicata alla collezione palmizia (estesa per 4000 metri quadri) con circa 60 esemplari di Euphorbia canariensis, e una in particolare, a ridosso del muro che divide l’orto dall’Anfiteatro Romano, dell’estensione di 100 metri quadri, una delle più vaste d’Europa.
Il suo inconfondibile profilo è uno dei tratti più caratterizzanti di Cagliari, che resta impresso per particolare forma e posizione dominante sulla spiaggia del Poetto. Leggenda e storia si confondono sulla sua cima, tra verde mediterraneo ed eredità del passato, la scogliera avamposto di Cagliari vigila sul golfo, ricca di sorprese
120 persone del luogo consigliano
Sella del Diavolo
50 Viale Calamosca
120 persone del luogo consigliano
Il suo inconfondibile profilo è uno dei tratti più caratterizzanti di Cagliari, che resta impresso per particolare forma e posizione dominante sulla spiaggia del Poetto. Leggenda e storia si confondono sulla sua cima, tra verde mediterraneo ed eredità del passato, la scogliera avamposto di Cagliari vigila sul golfo, ricca di sorprese
Il Parco naturale nato dalla salina, un’oasi naturalistica a due passi dalla città. L'area umida di Molentargius, dalla dismissione della attività di estrazione del sale, avvenuta nel 1985, ha attraversato un percorso di riqualificazione e trasformazione in quello che ora è uno dei siti più ricchi di specie dell'avifauna dell'intera Sardegna
214 persone del luogo consigliano
Parco Naturale Regionale Molentargius Saline
9a Via la Palma
214 persone del luogo consigliano
Il Parco naturale nato dalla salina, un’oasi naturalistica a due passi dalla città. L'area umida di Molentargius, dalla dismissione della attività di estrazione del sale, avvenuta nel 1985, ha attraversato un percorso di riqualificazione e trasformazione in quello che ora è uno dei siti più ricchi di specie dell'avifauna dell'intera Sardegna
Un’immensa area naturalistica e un sito di archeologia industriale all’interno di un impianto tuttora produttivo raccontano l’impresa del sale con allestimenti d’epoca, proiezioni immersive e un percorso tra vasche naturali, montagne di sale e fauna selvatica.
29 persone del luogo consigliano
FAI - Saline Conti Vecchi
Saline Conti Vecchi
29 persone del luogo consigliano
Un’immensa area naturalistica e un sito di archeologia industriale all’interno di un impianto tuttora produttivo raccontano l’impresa del sale con allestimenti d’epoca, proiezioni immersive e un percorso tra vasche naturali, montagne di sale e fauna selvatica.

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La moderna Cagliari rispecchia tutte le influenze storiche subite nei secoli. Intorno alla Cittadella, le strade della Marina e del quartiere Stampace sono piene di eleganti edifici del XIX secolo. Le raffinate Via Roma, Via Manno e Via Garibaldi sono piene di negozi, mentre le traverse Largo Carlo Felice e Via Regina Margherita sono il luogo perfetto per passeggiate e aperitivi mentre vi dirigete al Castello Il quartiere del Castello è l'eredità lasciata dai Pisani e dagli Aragonesi, di certo merita la scalata necessaria per vederlo, anche solo per godere delle viste della Laguna e del Porto.