Parco dell'Appia Antica

Mauro
Parco dell'Appia Antica

Visite turistiche

L'itinerario che ci apprestiamo a percorrere insieme lungo la via Appia Antica, oltre ad essere un romantico pellegrinaggio nel passato, è anche l'unico modo per conoscere direttamente e compiutamente il suburbio di Roma antica, altrove praticamente scomparso.
183 persone del luogo consigliano
Via Appia Antica
Via Appia Antica
183 persone del luogo consigliano
Il Parco della Caffarella a Roma, all’interno del Parco Regionale dell’Appia Antica, offre la possibilità di coniugare una passeggiata all’aria aperta con la storia della città e delle genti che qui hanno vissuto. Racchiusa tra le antiche vie romane dell’Appia (che attraversa Porta San Sebastiano) e della via Latina (che oltrepassa l’omonima porta), la valle della Caffarella – che deve il suo nome alla famiglia Caffarelli che ne divenne proprietaria alla metà del Cinquecento – è stata popolata fin dall’epoca romana quando cominciarono ad essere costruite ville nobiliari, tombe e sepolcri. L’area, un tempo ricoperta da foreste, è interessata dalla presenza del fiume Almone, un corso d’acqua che in epoca romana era legato al culto della fertilità. La bonifica delle paludi che qui una volta si trovavano ha dato vita ad un ambiente vivace dal punto di vista della biodiversità, facilitando la presenza di uccelli legati ad habitat boschivi ed umidi.
429 persone del luogo consigliano
Parco Della Caffarella
429 persone del luogo consigliano
Il Parco della Caffarella a Roma, all’interno del Parco Regionale dell’Appia Antica, offre la possibilità di coniugare una passeggiata all’aria aperta con la storia della città e delle genti che qui hanno vissuto. Racchiusa tra le antiche vie romane dell’Appia (che attraversa Porta San Sebastiano) e della via Latina (che oltrepassa l’omonima porta), la valle della Caffarella – che deve il suo nome alla famiglia Caffarelli che ne divenne proprietaria alla metà del Cinquecento – è stata popolata fin dall’epoca romana quando cominciarono ad essere costruite ville nobiliari, tombe e sepolcri. L’area, un tempo ricoperta da foreste, è interessata dalla presenza del fiume Almone, un corso d’acqua che in epoca romana era legato al culto della fertilità. La bonifica delle paludi che qui una volta si trovavano ha dato vita ad un ambiente vivace dal punto di vista della biodiversità, facilitando la presenza di uccelli legati ad habitat boschivi ed umidi.
Tra il 1585 e il 1587, dopo oltre tredici secoli e mezzo dalla realizzazione dell’ultimo acquedotto, venne edificato l’ Acquedotto Felice da Matteo Bortolani e da Giovanni Fontana (che dovette correggere gli errori di progettazione del collega), durante il pontificato di Papa Sisto V (al secolo Felice Peretti, da cui, appunto, il nome dell’acquedotto), riutilizzando le sorgenti dell’Aqua Alexandrina e altre delle zone limitrofe, terminando il suo percorso alla fontana del Mosè di Domenico Fontana. Era destinato all’approvvigionamento idrico delle zone dei colli Viminale e Quirinale, ma verosimilmente l’intenzione primaria era di rifornire d’acqua la villa papale che si estendeva su entrambi i colli. La sua costruzione causò in alcuni tratti la distruzione dei più antichi acquedotti: Marcio, Tepula e Iulia.
Acquedotto Felice
50 Via Lemonia
Tra il 1585 e il 1587, dopo oltre tredici secoli e mezzo dalla realizzazione dell’ultimo acquedotto, venne edificato l’ Acquedotto Felice da Matteo Bortolani e da Giovanni Fontana (che dovette correggere gli errori di progettazione del collega), durante il pontificato di Papa Sisto V (al secolo Felice Peretti, da cui, appunto, il nome dell’acquedotto), riutilizzando le sorgenti dell’Aqua Alexandrina e altre delle zone limitrofe, terminando il suo percorso alla fontana del Mosè di Domenico Fontana. Era destinato all’approvvigionamento idrico delle zone dei colli Viminale e Quirinale, ma verosimilmente l’intenzione primaria era di rifornire d’acqua la villa papale che si estendeva su entrambi i colli. La sua costruzione causò in alcuni tratti la distruzione dei più antichi acquedotti: Marcio, Tepula e Iulia.
Basilica di San Giovanni in Laterano
4 Piazza di S. Giovanni in Laterano
7 persone del luogo consigliano
Basilica di Santa Maria Ausiliatrice
54 Piazza di Santa Maria Ausiliatrice
7 persone del luogo consigliano
Storia: La Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, detta anche Eleniana o Sessoriana è una delle sette chiese di Roma che i pellegrini visitavano in pellegrinaggio. Si trova nel rione Esquilino, ad est del Laterano a circa 900 metri in prossimità delle Mura Aureliane e dell’Anfiteatro Castrense. Costruita nell'area dove si trovava il palazzo di Flavia Giulia Elena , Madre di Costantino I.  Qui si  conservano le reliquie della Vera Croce. La Basilica di Santa Croce in Gerusalemme fu restaurata nel Rinascimento e nel periodo Barocco, dove furono introdotte alcune modifiche che modificarono l'immagine iniziale della Basilica. Papa Benedetto XIV commissionò agli architetti Pietro Passalacqua e Domenico Gregorini l’opera della facciata e dell’atrio ovale.  Santo del Santuario:  Sant'Elena. Elena è legata, nella tradizione cristiana, al suo presunto ritrovamento della "vera croce", il patibolo su cui morì Gesù, in occasione del suo viaggio in Palestina. Elena avrebbe trovato la croce di uno dei due ladroni, la spugna imbevuta d'aceto, parte della corona di spine, un chiodo della croce nonché il titulus crucis.  Da vedere: La Cappella delle Reliquie, salendo dalla navata sinistra, si trovano le Reliquie della Passione di Gesù. La reliquia più famosa, quella che dà il nome alla chiesa, è costituita dai frammenti della Croce di Cristo, ritrovati, secondo la tradizione da Sant'Elena, sul Calvario a Gerusalemme.
424 persone del luogo consigliano
Cappella Sistina di Santa Maria Maggiore
Piazza di Santa Maria Maggiore
424 persone del luogo consigliano
Storia: La Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, detta anche Eleniana o Sessoriana è una delle sette chiese di Roma che i pellegrini visitavano in pellegrinaggio. Si trova nel rione Esquilino, ad est del Laterano a circa 900 metri in prossimità delle Mura Aureliane e dell’Anfiteatro Castrense. Costruita nell'area dove si trovava il palazzo di Flavia Giulia Elena , Madre di Costantino I.  Qui si  conservano le reliquie della Vera Croce. La Basilica di Santa Croce in Gerusalemme fu restaurata nel Rinascimento e nel periodo Barocco, dove furono introdotte alcune modifiche che modificarono l'immagine iniziale della Basilica. Papa Benedetto XIV commissionò agli architetti Pietro Passalacqua e Domenico Gregorini l’opera della facciata e dell’atrio ovale.  Santo del Santuario:  Sant'Elena. Elena è legata, nella tradizione cristiana, al suo presunto ritrovamento della "vera croce", il patibolo su cui morì Gesù, in occasione del suo viaggio in Palestina. Elena avrebbe trovato la croce di uno dei due ladroni, la spugna imbevuta d'aceto, parte della corona di spine, un chiodo della croce nonché il titulus crucis.  Da vedere: La Cappella delle Reliquie, salendo dalla navata sinistra, si trovano le Reliquie della Passione di Gesù. La reliquia più famosa, quella che dà il nome alla chiesa, è costituita dai frammenti della Croce di Cristo, ritrovati, secondo la tradizione da Sant'Elena, sul Calvario a Gerusalemme. 
83 persone del luogo consigliano
Le Catacombe di San Sebastiano
134 Via Appia Antica
83 persone del luogo consigliano