In Italia esistono diverse norme e adempimenti a cui un host deve sottostare per condividere la propria casa: le leggi nazionali disciplinano la locazione breve e le professioni turistiche, mentre a livello regionale e locale vengono disciplinate le strutture ricettive (come i b&b, ad esempio) e altri adempimenti in ambito turistico. In generale, agli host è richiesto, fra l’altro, di dichiarare l’inizio della propria attività (in genere al Comune), spesso di adeguare l’immobile a numerose specifiche, che vanno dalle metrature alle dotazioni della casa, ottenere credenziali e comunicare le generalità degli ospiti (alla Questura), ottenere altre credenziali e comunicare i flussi turistici a fini statistici all’ente di competenza della tua zona (Città Metropolitana, Regione o Provincia Autonoma), riscuotere dagli ospiti e versare al Comune l’imposta di soggiorno dove prevista.

Per approfondimenti consigliamo di visitare le pagine 'Ospitare responsabilmente': https://www.airbnb.it/help/article/1394/ospitare-responsabilmente-in-italia.

Airbnb è impegnata a collaborare con le istituzioni, a tutti i livelli, per la diffusione di norme chiare e semplici in materia di home-sharing.

Airbnb è una piattaforma digitale di viaggio dove chi ha la disponibilità di un alloggio può condividerlo, diventando così un “host” della sua comunità. Su Airbnb si possono trovare case, appartamenti o stanze singole in numerose categorie, messi a disposizione da privati o da professionisti. Airbnb si occupa, fra le altre cose, di intermediare il pagamento, offrire programmi di protezione agli host e ai guest, fornire una assicurazione sui danni e di responsabilità civile, verificare l'identità dei membri della sua community e garantire un efficace servizio clienti. Su Airbnb da qualche anno sono disponibili, oltre alle case, anche le esperienze: https://www.airbnb.it/s/experiences.

In Italia riscuotiamo e versiamo automaticamente le imposte di soggiorno per conto degli host, ogni volta che un ospite paga una prenotazione, in 24 città (qui i Comuni Italiani, inclusi tra cui Roma, Milano, Firenze, Bologna, Torino, Palermo: https://www.airbnb.it/help/article/2287/riscossione-e-pagamento-della-tassa-di-soggiorno-in-italia-da-parte-di-airbnb). Gli host potrebbero dover riscuotere manualmente l’imposta di soggiorno in altri Comuni, in cui la raccolta automatizzata non è attiva.

Altre info qui: https://www.airbnb.it/help/article/1036/come-funziona-la-riscossione-e-il-pagamento-delle-tasse-di-soggiorno-da-parte-di-airbnb.

Vi sono case su Airbnb in 100.000 città in tutto il mondo; sono oltre 6 milioni di annunci disponibili, in 191 Paesi. Cosa rende possibile tutto ciò? L'affidabilità. Abbiamo messo in campo, nel tempo, molte iniziative atte a fornire massime garanzie a chi viaggia e a chi ospita. Le trovi tutte raccontate, con grande chiarezza, qui: https://www.airbnb.it/trust.

Sì. È responsabilità di ogni host pagare le imposte sul reddito su quanto guadagnato con l’home-sharing. La tassazione è un argomento complesso. I tuoi obblighi fiscali possono variare in base alle tue particolari circostanze, quindi ti consigliamo di informarti presso le istituzioni locali o di consultare un commercialista per ottenere informazioni più specifiche. In generale, il denaro che guadagni come host su Airbnb è considerato un reddito imponibile, che può essere soggetto a diverse tasse, come l'imposta sulla locazione, l'imposta sul reddito o l'IVA. Le dichiarazioni dei redditi per l'Italia devono essere presentate entro il 31 ottobre di ogni anno fiscale se si utilizza il modello redditi per le persone fisiche o il 7 luglio di ogni anno fiscale se si utilizza il modello 730. Nel 2020, a causa dell’emergenza sanitaria, alcune scadenze sono state posticipate. La materia può risultare complicata, ma è resa più semplice dai contenuti e dai servizi del nostro partner FlexTax. Ti suggeriamo di visitare la pagina http://www.flextax.it/airbnb.